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giu 23 2015

Impianti sicuri, ma attenti alla qualità

Quasi una ventina le pagine dedicate agli impianti dentali nelle ‘Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia’ pubblicate on line dal ministero della salute. Indicazioni cliniche, controindicazioni, informazioni sulla certificazione dei materiali usati. Pagine (134 — 152) utili da leggere per chiunque voglia ricorrere alla terapia implantare per rimpiazzare denti mancanti. Il documento, infatti, esorta a fare tutto il possibile per salvare i propri denti e non estrarli se non è proprio necessario. È poi essenziale, prima di passare agli impianti (quando la crescita scheletrica è completata), ristabilire «adeguate condizioni di salute dei denti e dei tessuti parodontali ». Con la piorrea (parodontite non trattata o trattata senza successo) non si scherza. E neanche con la cattiva igiene orale quotidiana o con il troppo fumo (10 o più sigarette al giorno) o alcol.

Essenziale l’attento colloquio col paziente per una diligente anamnesi sia medica (informazioni su eventuali patologie sistemiche, terapie seguite, stili di vita) sia odontoiatrica (pregresse patologie orali, cause della perdita di denti, trattamenti odontoiatrici effettuati), che possono comportare un maggior rischio per l’intervento e il successo implantare. Il paziente, raccomanda il Ministero, va adeguatamente informato sulle varie possibilità riabilitative, sui risultati conseguibili, sugli stili di vita dopo gli impianti. La comunicazione verbale va integrata da un consenso informato, preferibilmente scritto, nel quale si riassume quanto è stato detto al paziente.

Nel “consenso informato” predisposto dalla SIO, Società Italiana Implantologia Osteointegrata, indicazioni, informazioni, controindicazioni, modalità chirurgiche, decorso post— operatorio, possibili complicanze. In genere però si firma il modulo, senza leggerlo, appena prima di cominciare il trattamento. «La base del consenso resta in ogni caso il colloquio diretto tra medico e paziente e tutto quello che verbalmente e con gli ausili è stato spiegato», commenta Bartolomeo Lofano, dentista a Bari. Nel consenso, tra l’altro, si legge che anche l’eccessiva assunzione di sostanze alcoliche, la dipendenza da droghe, il serramento o digrignamento dei denti, le abitudini viziate, intolleranze, allergie a farmaci e materiali collegati al trattamento, possono compromettere risultato e durata del trattamento.

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(a. messa)

fonte: repubblica.it

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