Sensibilità dentale dopo un’otturazione, un fenomeno molto frequente
La sensibilità dentale è un fenomeno molto frequente, le motivazioni sono da ricercare tra i materiali impiegati e non solo
Le otturazioni sono ricostruzioni dirette (ovvero eseguite in bocca al paziente) che riparano i denti danneggiati da carie o traumi, riempiendo le cavità provocate dal processo carioso e traumatico. Bloccano la patologia in corso, ripristinando la forma originaria e l’estetica dei denti compromessi.
L’aumento di sensibilità dentale in seguito ad un’otturazione è un fenomeno molto frequente che si verifica quando non vengono rispettate alcune condizioni.
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Scorretto utilizzo della diga
La diga è il telo in gomma che avvolge il dente, lasciandone scoperta la zona da curare. È necessario che venga disposta perfettamente affinché il campo operatorio sia asciutto e ben isolato dalla saliva: in questo modo il dente diventa una superficie ottimale su cui far aderire e indurire l’otturazione limitando notevolmente il rischio di distacchi o rotture.
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Scorretta rimozione della carie
Se non rimossa correttamente, la lesione cariosa può determinare un’infiammazione profonda della polpa dentaria, provocando il permanere o addirittura il peggiorare della sintomatologia dolorosa.
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Scorretta ricostruzione del dente
La ricostruzione deve essere effettuata con materiali di elevata qualità. Inoltre l’otturazione deve aderire perfettamente al dente: l’adesivo che unisce le due parti deve essere steso, asciugato e polimerizzato (mediante uso di lampada) correttamente per evitare la formazione di microfilm tra l’otturazione e il dente stesso.
Tuttavia, nel caso in cui il processo carioso sia molto profondo e quindi vicino al nervo, può accadere che, anche nel rispetto del protocollo, dopo l’otturazione si avverta sensibilità per un certo periodo di tempo.